“È un mondo diverso rispetto a quello cui eravamo abituati. È stato smantellato un ordine mondiale ed è stato sostituito da un disordine mondiale. Ma soprattutto non è nella volontà delle parti individuare un nuovo ordine. La situazione quindi è difficile da gestire, perché l’instabilità che crea si somma a quelle endemiche del momento, clima, immigrazione, tensioni sociali. Il rischio sistemico è aumentato tantissimo, un fenomeno che si aggiunge alle emergenze non prevedibili”. Lo dice Andrea Illy, presidente dell’azienda di famiglia, nata nel 1933, che nel 2024 ha fatturato 630 milioni di euro, leader nel settore del caffè. In una intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “La nuova sfida è rigenerare l’ambiente. Non è solo un tema di sostenibilità, ma anche di competitività. Il modello attuale lanciato 150 anni fa ha creato uno sviluppo monetario, ma non condizioni di vivibilità. Occorre un modello che crei un ciclo virtuoso”. E ancora: “Oggi la situazione è ancora più complicata: la Ue ha dazi al 15, ma resteranno a questa cifra? E poi, visti dazi del 50% che gli Stati Uniti hanno imposto alle importazioni brasiliane occorre ragionare sui quali siano le scelte più opportune e convenienti. È tutto molto complesso”. E infine: “Il costo della materia prima è cresciuto tre volte rispetto alla media storica. È un effetto della speculazione. C’è una finanziarizzazione dell’alimentazione che si realizza sulle spalle dei contadini e dei consumatori, un fenomeno che si è avviato negli ultimi decenni ma che oggi è sempre più forte”.