“La Germania, la Francia, l’Italia, i Paesi Bassi e la Polonia rimangono i principali produttori, con circa il 73% della produzione totale di formaggio dell’UE. Secondo i dati disponibili, il 36% della produzione dell’Unione europea è rappresentato dal formaggio fresco, definito come il prodotto ottenuto dal latte acido dal quale è stata rimossa la maggior parte del siero, e dalla cagliata. Il restante 64% della produzione europea è distribuito principalmente in formaggi a pasta media, dura e molle”. E’ quanto si legge in un report dell’Usda, il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense.
“Con la scarsa disponibilità di latte, i produttori europei stanno privilegiando la produzione di formaggio rispetto ad altri prodotti lattiero-caseari, grazie all’aumento delle esportazioni di formaggio e del consumo interno. Tuttavia, i dati sulla produzione di formaggio per il 2024 indicano un rallentamento nel passaggio dalla produzione di burro a quella di formaggio. Ad esempio, nel primo trimestre del 2024, la produzione di formaggio è aumentata del 3,8% su base annua, ma nel secondo trimestre è rallentata al 2,6% (rispetto al secondo trimestre del 2024)”, evidenzia l’analisi.
“Nel frattempo, la produzione di burro è diminuita del 4,3% nel primo trimestre del 2024, ma nel secondo trimestre del 2024 si è attestata sullo stesso livello dello stesso periodo del 2023. Questi spostamenti sono probabilmente dovuti ai significativi aumenti dei prezzi del burro nel periodo gennaio-luglio 2024, mentre i prezzi del formaggio sono rimasti stabili”, conclude l’Usda