Ambiente, ok Ue a 4 mld per transizione settore manifatturiero in Francia

La Commissione europea ha approvato uno schema francese da 4 miliardi di euro per sostenere le misure volte a ridurre le emissioni di gas serra nel settore manifatturiero e favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni. Il regime è stato approvato nell’ambito del Quadro di riferimento temporaneo per la crisi e la transizione in materia di aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023 e il 2 maggio 2024. Il regime francese di aiuti da 4 miliardi di euro mira a sostenere gli investimenti nell’elettrificazione dei processi industriali e gli investimenti nell’efficienza energetica. Gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette fino al 30% dei costi di investimento del progetto. La misura sarà aperta alle aziende attive nel settore manifatturiero in Francia. I progetti di elettrificazione ammissibili devono portare a una riduzione delle emissioni di gas serra dei processi industriali di almeno il 40% rispetto a oggi, mentre i progetti di efficienza energetica devono portare a una riduzione dell’energia consumata nei processi industriali di almeno il 20% rispetto a oggi. Per gli investimenti relativi ad attività che rientrano nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS), la riduzione delle emissioni deve essere inferiore ai parametri ETS in vigore al momento della concessione dell’aiuto. La Commissione ha constatato che il regime francese è in linea con le condizioni stabilite nel Quadro di riferimento temporaneo per la crisi e la transizione. In particolare, l’aiuto per beneficiario non supererà il 10% del bilancio totale (cioè 400 milioni di euro) e sarà concesso fino a non oltre il 31 dicembre 2025. Inoltre, l’aiuto sarà soggetto a condizioni per garantire un effettivo risparmio di emissioni. Gli investimenti dovranno essere completati entro 36 mesi dalla concessione dell’aiuto. Inoltre, il sostegno pubblico sarà soggetto a condizioni per limitare indebite distorsioni della concorrenza. In particolare, l’aiuto non deve consentire ai beneficiari di aumentare la loro capacità produttiva oltre il 2% rispetto a oggi.