Estensione dei reati ambientali e sanzioni più severe per chi trasgredisce. La commissione giuridica del Parlamento europeo ha adottato all’unanimità (con 22 voti) la sua posizione sulla revisione della direttiva dell’Ue sulla tutela penale dell’ambiente, proposta dalla Commissione a dicembre 2021. L’elenco aggiornato dei reati – spiega una nota dell’Eurocamera – comprende anche il commercio illegale di legname, l’esaurimento illegale delle risorse idriche, l’inquinamento causato dalle navi, le violazioni della legislazione dell’UE sulle sostanze chimiche, la coltivazione di organismi geneticamente modificati, i comportamenti che causano incendi boschivi e le violazioni che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. I deputati chiedono che i reati che comportano la morte o danni alla salute e ingenti danni ambientali siano punibili con almeno 10 anni di reclusione, mentre gli altri incorrono in quattro o sei anni a seconda della loro entità, gravità e durata. Hanno anche inasprito le multe per i reati ambientali commessi dalle imprese, con i deputati che hanno proposto multe pari ad almeno il 10% del fatturato mondiale medio di un’impresa nei tre esercizi precedenti, invece della proposta originaria della Commissione del 5%. I deputati chiedono che la Commissione riferisca sull’attuazione della direttiva ogni due anni e valuti la necessità di aggiornare l’elenco dei reati ambientali. La posizione emersa in commissione andrà confermata dall’intero Parlamento riunito in sessione plenaria e andrà a costituire il mandato dell’istituzione nei negoziati con gli Stati membri.