“Per questo rapporto, che nei prossimi giorni sarà sottoposto all’attenzione del capo dello Stato, abbiamo adottato un ragionamento induttivo: cercare in Italia le radici di un futuro possibile. Siamo molto deboli quando dobbiamo varare politiche pubbliche”. Lo dice Ermete Realacci, presidente di Symbola, presentatop il rapporto GreenItaly. Nell’intervista a Il Corriere della Sera precisa poi che “nel 2022 l’Italia ha installato una potenza da energie rinnovabili pari a 3GW contro gli 11 della Germania e i 6 della Spagna, ben lontana dal target di circa 8-9 GW l’anno da installare entro il 2030. Anche l’Olanda, che ha poco sole ed è grande poco meno della Calabria e della Sicilia messe insieme, ha fatto meglio di noi. Non per buonismo ma perché sanno che il costo di queste energie è molto calato…”. Realacci definisce l’Italia “un Paese cripto-depresso. Pronto a vedere i propri mali, come l’illegalità, le forti diseguaglianze tra Nord e Sud. Ma incapace di vedere i punti di forza. L’unica grande acciaieria al mondo che azzera le emissioni di CO2 è la Arvedi di Cremona. Se fosse in Francia, il presidente Macron convocherebbe conferenze stampa davanti ai cancelli per raccontarla al mondo. Da noi, niente. Sempre nel settore dell’acciaio, a Brescia il gruppo Feralpi investirà fino al 2027 ben 200 milioni di euro in energie rinnovabili”.