Gaia Vince, 50 anni, scrittrice, giornalista, conduttrice tv e ricercatrice onoraria dell’University College di Londra, racconta che si sta concentrando “sull’energia. Non che i miei libri non parlassero di questo, è un tema che ha sempre attraversato le mie ricerche perché non si può prescindere dal ragionare sulle fonti energetiche quando si affronta la crisi climatica. Ma ora mi sto concentrando su come dovranno cambiare le nostre prospettive”. In una intervista a Repubblica spiega: “Quanto succede ogni giorno riesce a passare il messaggio in modo più efficace di quanto possiamo fare noi, perché tutti sperimentano in prima persona gli effetti di eventi climatici estremi. Un tempo siccità, alluvioni, uragani ci sembravano fenomeni tipici solo di alcune parti del mondo, adesso non poter prendere un treno per un’alluvione, essere terrorizzati dagli incendi e dover fare i conti con la prolungata assenza di pioggia sono la nostra quotidianità. È una situazione che non si può ignorare, ma al tempo stesso chiediamo alla gente di fare una cosa piuttosto difficile e profonda e cioè capire un concetto molto astratto: tutto è dovuto a un gas invisibile, la CO2. Il Pianeta sta cambiando non per eventi improvvisi e sconvolgenti, ma per un fenomeno più graduale nel corso degli anni, che mette in discussione alcune nostre peculiarità”.
Vince guarda al futuro: “Ogni passaggio reca in sé delle opportunità. È sempre accaduto, con qualsiasi cambiamento sociale o economico l’umanità abbia dovuto fronteggiare. Ora abbiamo l’occasione di costruire un mondo più equo e più pulito anche perché le fonti energetiche rinnovabili non saranno appannaggio soltanto di alcuni Paesi, nei quali, come accade ora, i diritti umani sono negati. Per questa grande opportunità economica serviranno spiccate capacità di adattamento, capacità di svolgere nuove professioni, di usare nuovi materiali su cui le nostre conoscenze aumentano a un ritmo incredibile. Sono sicura che sapremo sfruttare al meglio questa crescita esponenziale di soluzioni per nuove batterie, nuove reti elettriche e nuova energia nucleare”.