“Con riferimento al provvedimento avviato ieri da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all’utilizzo dell’espressione ‘senza fumo’ in comunicazioni legate alla nostra visione aziendale e ai nostri prodotti privi di combustione” Philip Morris Italia ritiene “di aver agito sempre nel rispetto della disciplina vigente ed è convinta che la propria comunicazione sia fattuale, veritiera e pienamente coerente con la normativa italiana ed europea che associano l’assenza di fumo all’assenza di combustione. Il decreto legislativo 6/2016 che ha recepito in Italia la direttiva europea 2014/40/UE, all’art. 2, comma 5 definisce il ‘prodotto del tabacco non da fumo’ (‘smokeless tobacco product’ nella versione in lingua inglese della direttiva), come un “un prodotto del tabacco che non comporta un processo di combustione”. Inoltre, si legge nella nota di Philip Morris, “la realizzazione di un futuro senza fumo rappresenta notoriamente il principale obiettivo di Philip Morris International a livello globale da circa dieci anni, un obiettivo a cui le affiliate italiane lavorano da anni, a fianco di una filiera integrata del Made in Italy che conta 44.000 persone. L’Azienda continuerà a collaborare con l’Autorità nel corso del procedimento per fare emergere la piena legittimità del proprio operato”.