“In una situazione di parziale instabilità politica è normale che ci sia pressione sul cambio. Ma abbiamo un sistema in essere: il peso oscilla in una banda e difendiamo questo livello”. Lo dice il
il ministro argentino della Deregolamentazione e della Trasformazione dello Stato, Federico Sturzenegger. In un dialogo con il Corriere della Sera aggiunge sulle elezioni di mid-term: “Dal punto di vista matematico, non possiamo perderle, abbiamo solo due seggi in gioco. Dal punto di vista politico, in questo momento nel Congreso ci sono tensioni perché molti sono in campagna elettorale. Vedremo”. E se il presidente Milei ha ammesso errori, una eventuale sconfitta non bloccherebbe la marcia verso le riforme: “Di questo non si discute nemmeno. Può esserci un certo cambiamento di stile, da parte sua, meno attacchi diretti. Ma le due grandi impostazioni su cui si muove questo governo andranno avanti. Dal momento che non abbiamo la maggioranza al Congreso, con decreti che il parlamento può rigettare ma solo con i due terzi dei voti. Finiremo subito la riforma del mercato del lavoro”. Gli obiettivi sono due: “La prima è il raggiungimento del surplus del bilancio dello Stato. Finirla con i deficit che provocano inflazione e povertà” e la seconda è “la libertà economica. Le burocrazie hanno paura della gente libera. Gran parte delle regole che c’erano non erano il risultato di un piano finalizzato al bene dell’Argentina: per lo più erano misure di protezione di interessi stabiliti”.