Auto, Aversa (Alix): L’Italia deve avere costruttori asiatici

Stefano Aversa è presidente e ceo Italia di Alix Partners ed è considerato uno dei maggiori esperti dell’industria globale dell’automotive. Nel parlare della crisi del settore dice: “Il calo demografico e il fatto che in molte aree urbane l’auto privata sia sostituita da sistemi di mobilità condivisa, pubblica e privata, fanno sì che il mercato Ue dell’auto nei prossimi anni sarà statico o decrescente. Una quota, poi, se la prenderanno gli asiatici”. Aversa aggiunge a Il Corriere Economia che “oggi le auto cinesi sono il 5% di quelle vendute in Europa. Arriveranno al 12% alla fine del decennio e al 20% nel 2035. In Europa si producono poco meno di 17 milioni di vetture l’anno: questo significa che presto 3,5 milioni saranno assemblate da produttori cinesi. Visto che uno stabilimento sforna 150-200 mila auto l’anno, in Europa verranno meno 15-20 stabilimenti”. E ancora: “I cinesi sarebbero arrivati anche senza l’elettrico. L’elettrificazione accelera il processo. Anche perché sull’elettrico i cinesi hanno economie di scala elevate. Byd produrrà quest’anno più di 3 milioni di auto elettriche o plug in. La prima casa non cinese è Tesla, al secondo posto, con 1,5 milioni di vetture, la metà di Byd. Sei dei primi dieci produttori di EV sono cinesi”. E infine: “Gli unici che in questo momento investono in nuovi stabilimenti sono gli asiatici. L’Italia dovrebbe ambire ad avere almeno uno o due produttori asiatici. All’inizio utilizzerebbero poco i nostri componentisti, ma crescendo gradualmente”.