Il bonus-malus écologique introdotto sin dal 2008, con il fine di essere neutrale per le finanze pubbliche e indirizzare l’industria automobilistica, si è evoluto negli anni con una riduzione dell’importo dei premi e della platea di auto beneficiarie e un notevole aumento del valore delle penalità e del numero di auto colpite. “L’effetto – prosegue Sileo – è un’offerta stravolta (le regole francesi si sommano alle già severe norme valide in tutta l’Unione Europea) che pare incontrare sempre meno la domanda, e dunque preferenze e bisogni dei consumatori. Da inizio 2025 è del 8,2% la flessione del totale delle immatricolazioni e del 7,1% se si considerano le sole vetture elettriche. Una dinamica a cui prestare attenzione perché, se si vendono meno auto rallenta il rinnovo del parco circolante, che nel frattempo non va diminuendo, ed è anche più difficile ridurre le emissioni”.