“La proposta di revisione delle norme sull’auto avanzata dalla Commissione europea è una retromarcia che sancisce un fallimento totale di Ursula Von Der Leyen. Dopo anni di crisi industriali, chiusura di fabbriche, migliaia di licenziamenti e dipendenza dalla Cina ora si svegliano. Purtroppo però le modifiche sono timide e prevedono ancora di favorire l’elettrico nonostante i disastri di questi anni e il giudizio negativo dei consumatori. Insomma siamo di fronte a una retromarcia solo di facciata, non di piena sostanza. Noi chiedevamo di togliere i limiti e di cancellare il termine temporale del 2035. Non basta la positiva apertura ai biocarburanti per risollevare un settore affossato da anni di politiche ideologiche. Il target del -90% di emissioni continua a rappresentare una presa in giro. Bisogna ridare ai cittadini europei la possibilità di scegliere liberamente quale auto comprare ed è necessario archiviare definitivamente la strategia del “regolare tutto” che ha solo creato problemi alle imprese. Inoltre il nuovo progetto di “piccole auto elettriche a basso costo” rischia di produrre l’ennesimo spreco targato Von Der Leyen. Di sicuro a Bruxelles in tanti dovrebbero vergognarsi dopo questo suicidio produttivo figlio di un fanatismo ideologico”. Così Silvia Sardone, vice segretario Lega e coordinatrice dei Patrioti in commissione ambiente e Paolo Borchia, capo delegazione Lega al parlamento europeo e coordinatore dei Patrioti in commissione industria.