“L’Italia è nella short list per la seconda fabbrica in Europa. Abbiamo bisogno di un secondo impianto e, in futuro, ci servirà anche un impianto per le batterie. La scelta si scontra con costi energetici, infrastrutture, burocrazia. Penso che ora, se si guarda al confronto con gli altri paesi, il costo dell’energia sia l’ostacolo più grande, che rende l’Italia non la nazione più competitiva”. Lo dice Stella Li, vicepresidente esecutivo di Byd. In un’intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “Il nostro primo impegno è quello di ampliare il nostro stabilimento in Ungheria e raggiungere la piena capacità produttiva entro l’anno prossimo. Non è facile ma vogliamo raggiungerla coinvolgendo anche più fornitori locali. D’altro canto, vedremo dove ci sarà una buona opportunità per collaborare e acquisire. Il motore di qualsiasi scelta è la tecnologia”.