“Dobbiamo pensare le auto come a dei robot, come a macchine che interagiscono con gli umani. Oggi le auto hanno un volante, hanno dei pedali, ma è possibile immaginare che in futuro ne avranno sempre di meno”. Così Arthur Mensch, fondatore e capo di Mistral, colosso francese dell’intelligenza artificiale. In una intervista a La Stampa aggiunge: ” Ora siamo in grado di parlare con le macchine e comandarle tramite voce, in modo che comprendano profondamente la nostra intenzione e possano effettivamente interagire con sistemi complessi”. Questo significa “che ci muoveremo verso automazione sempre maggiore e un’esperienza interattiva guidata dalla voce. Perché quando guidi non puoi digitare, devi parlare. Quindi l’esperienza all’interno dell’auto sarà molto guidata dalla voce e avrà un livello di personalizzazione mai avuto prima”.
Mensch poi spiega: “Quello che l’AI porta all’automotive è la capacità di entrare nel mondo digitale e osservare tutte le inefficienze nei processi che si possono effettivamente automatizzare: Ad esempio, “nelle fabbriche Stellantis abbiamo già ridotto del 23% il consumo energetico di due stabilimenti usando i digital twin. Ora prevediamo ulteriori miglioramenti con l’AI generativa, collegata a modelli predittivi, per ottimizzare i processi e aumentare ulteriormente l’efficienza”.