“Non crediamo che si possa chiudere l’auto e aprire fabbriche di armi, come ha lasciato intendere nei giorni scorsi il ministro Adolfo Urso”. Così Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl. In un colloquio con il Corriere Economia spiega poi che il disimpegno dall’auto è “una follia” che la reindustrializzazione militare non solletica la fantasia: “È un modo per giustificare il non-intervento” dello Stato aggiunge Uliano. “Se poi la domanda nel settore difesa aumenterà ci potranno essere aziende che estenderanno le produzioni civili in chiave militare, ma nel frattempo l’industria europea dovrà fare sistema, non ci possono essere in dotazione agli eserciti 23 versioni diverse di carro armato quando gli Usa ne hanno una”, sottolinea Uliano.