“Noi chiederemo alla Commissione europea, anche attraverso un non-paper che intendiamo presentare insieme ad alcuni Paesi europei con cui mi sto confrontando, che sia anticipata la data di esercizio della clausola di revisione, già prevista per la fine del 2026, alla prima parte del 2025, nell’assoluta certezza che non possiamo lasciare per altri due anni le imprese e i consumatori nell’incertezza su cosa fare”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, incontrando i giornalisti al Parlamento europeo, dopo aver partecipato a un incontro promosso dalla presidenza ungherese del Consiglio Ue con vari stakeholder dell’automotive.
“Se vogliamo mantenere quell’obiettivo e quel target” del 2035 per lo stop alle immatricolazioni di auto a motore a benzina e diesel “chiediamo che sia reso possibile sotto tre condizioni. La prima: risorse significative per consentire investimenti che accelerino sulla fase della transizione e che consentano ai consumatori europei di acquistare macchine elettriche perché oggi non lo stanno facendo più. Secondo: una visione chiara di neutralità tecnologica. Per quanto ci riguarda significa anche biocombustibile o idrogeno e non solo. Terzo: che questo sia” accompagnato, “come stanno facendo gli Stati Uniti, con il principio dell’autonomia strategica, cioè della sicurezza europea. La transizione green, così come quella digitale, si svolgono attorno a una più grande transizione che è quella geopolitica” e “devono tenere conto, sempre e comunque, in ogni scelta, dell’autonomia strategica europea, cioè delle nuove condizioni geopolitiche di cui dobbiamo prendere atto”, ha spiegato. “Se non ci saranno queste tre condizioni, e non possiamo quindi garantire il target del 2035, allora dobbiamo passare a una soluzione subordinata – che non è quella che noi vorremmo – che è quella del rinvio del target del 2035 a quanto tutto ciò sarà possibile e sostenibile”, ha specificato.