“Quello che intendiamo fare è sfruttare la norma appena inserita nel decreto energia in base alla quale l’Enea realizzerà un registro con tre classi di prestazione energetica degli impianti fotovoltaici. Il piano Transizione 5.0 si limiterà a premiare con maggiore intensità gli investimenti su impianti della prima classe, in cui si concentrano soprattutto l’offerta di produttori europei e italiani tra questi, penso ad esempio alla tecnologia sviluppata dall’Enel a Catania. Dobbiamo sviluppare la nostra filiera nazionale”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in una intervista a Il Sole 24 Ore. “Il nuovo Pnrr, grazie al capitolo RepowerEu, che abbiamo fortemente voluto, è fondamentale – prosegue Urso -. Ci siamo battuti per mesi tra lo scetticismo di molti e ci siamo riusciti. Risorse che si sommano ad altre, comunque significative, contenute nella manovra”. Urso fa un recap: “Dai fondi Ue arrivano complessivamente 9,2 miliardi complessivi per le nostre misure, di cui per il 2024 e 2025 6,3 miliardi per il piano 5.0 che si sommano a 6,4 miliardi già stanziati da precedenti leggi di bilancio per Transizione 4.0. Nella nuova manovra, fatta dal nostro governo, ci sono anche 1 miliardo per i contratti di sviluppo che diventano 3,5 se consideriamo anche le risorse europee, 1 miliardo in più per i progetti di innovazione Ipcei, 1 miliardo aggiuntivo per il fondo microelettronica, 330 milioni per il Fondo crescita sostenibile che finanzierà i collegati alla manovra su spazio, tecnologie di frontiera e economia del mare, e 150 milioni per la Nuova Sabatini. Sommando 1,8 miliardi per il credito di imposta nella Zes unica del Sud, arriviamo a quasi 15 miliardi di risorse nuove tra Pnrr e manovra”. Poi sul nuovo ecobonus: “Pensiamo di poter essere pronti con il Dpcm entro gennaio. Il Fondo automotive ha una disponibilità totale di 6 miliardi fino al 2030: per il prossimo anno potremo utilizzare 610 milioni cui aggiungere 320 milioni di avanzi arrivando quindi quasi a 1 miliardo. Il nuovo ecobonus premierà in misura crescente l’acquisto delle vetture dalla fascia 61-135 grammi di CO2 per chilometro alle meno inquinanti, elettriche e ibride plug-in, prevedendo maggiorazioni per chi rottama vetture più vecchie, a partire dalle Euro 0 e Euro 1, fino a un massimo di 11mila euro”.