Bankitalia: Per 30% aziende manifatturiere calo domanda è attribuibile a dazi

“Le tensioni e la crescente incertezza che caratterizzano il contesto economico globale influenzano le valutazioni e le aspettative delle imprese, con effetti potenziali sulle decisioni di investimento e di occupazione, nonché sulle strategie commerciali. I dati raccolti nell’ambito dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita, condotta trimestralmente dalla Banca d’Italia, forniscono un quadro tempestivo e ricco di informazioni sulle valutazioni delle aziende in merito ai possibili impatti derivanti dalle politiche commerciali internazionali”. E’ quanto si legge in un focus contenuto nel bollettino di Bankitalia numero 3 del 2025. “Dopo il progressivo peggioramento, nel 2024, dei giudizi sugli ordini totali e su quelli dall’estero, le imprese manifatturiere e dei servizi hanno segnalato un miglioramento delle proprie opinioni sia nel primo sia nel secondo trimestre dell’anno in corso. All’inizio dell’anno le indicazioni più favorevoli erano pervenute dalle aziende esportatrici, in particolare da quelle orientate verso il mercato tedesco e in misura minore verso gli altri paesi dell’area dell’euro; tuttavia anche le imprese che di norma esportano verso gli Stati Uniti avevano riportato un incremento degli ordinativi dall’estero, riconducibile plausibilmente a fenomeni di anticipazione delle vendite in previsione del possibile inasprimento dei dazi”, si legge ancora.



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