Un studio pubblicato sul sito di Bankitalia ha documentato “nuovi risultati sugli impegni delle banche dell’area euro in materia di carbonio, sfruttando un ricco dataset che combina informazioni sugli obiettivi climatici delle banche, raccolte da diversi fornitori, con dati finanziari e di credito. Gli obiettivi di decarbonizzazione si caratterizzano per una considerevole eterogeneità in termini di orizzonti temporali, ambito, ambizione e metriche; le informazioni sono frammentate e spesso differiscono tra le fonti”.
Quello che comunque emerge è che “le banche più grandi forniscono la maggior parte del credito ai settori ad alta emissione, applicando un margine di interesse relativamente basso, e sono più propense a fissare impegni di carbonio e a aderire a iniziative internazionali. Gli effetti degli impegni climatici sulle politiche di prestito alle imprese nei settori ad alta intensità di carbonio sono deboli, variabili e si materializzano solo alcuni anni dopo l’impegno. I fornitori non sono d’accordo nelle loro stime dell’aumento di temperatura implicato nei portafogli e negli impegni delle banche”, prosegue lo studio.
Complessivamente, “tali stime rivelano che il sistema bancario dell’area euro non è ben allineato con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, riflettendo gli ancora insufficienti sforzi di decarbonizzazione delle imprese. Le banche impegnate a ridurre le loro emissioni finanziate stanno anche prestando molta attenzione alle questioni più ampie legate alla natura e alla biodiversità”, spiega l’occasional paper.