“Si è scoperto che le Fintech elaborano le domande di mutuo circa il 20% più velocemente rispetto ad altri istituti di credito. L’uso dei dati potrebbe anche ridurre la necessità di garanzie, estendendo così il credito alle aziende meno servite a un costo inferiore. Di conseguenza, l’offerta di credito delle fintech tende a essere più reattiva ai cambiamenti nelle condizioni aziendali dei mutuatari o nelle condizioni economiche più ampie, in contrasto con l’enfasi delle banche tradizionali sulle relazioni a lungo termine con i mutuatari. Questa reattività significa anche che i prestiti fintech potrebbero essere più prociclici in periodi di stress, amplificando i cicli del credito e la volatilità”. Così Christine Lagarde, presidente della Bce, è intervenuta alla Michel Camdessus Central Banking Lecture del 2024 organizzata dal Fondo monetario internazionale a Washington.
“Ma i benefici netti per la trasmissione dipendono in modo cruciale dall’effetto della digitalizzazione sulle strutture di mercato. I mercati digitali tendono a essere ‘il vincitore prende il massimo’, come è visibile nella manciata di ‘hyperscaler’ che dominano le piattaforme digitali e i servizi cloud. Ad esempio, solo tre ‘hyperscaler’ statunitensi rappresentano oltre il 65% del mercato cloud globale. Google detiene una quota di mercato eccezionale di oltre il 90% tra i motori di ricerca. Nell’e-commerce – prosegue Lagarde – il business è concentrato tra una manciata di top player”.