“Voglio chiarire che le indiscrezioni circolate su alcune testate giornalistiche, a cui l’interrogante allude, non trovano riscontro nel testo finale della proposta legislativa. Ciò lascia presumere che l’obiettivo fosse solo quello di alimentare la polemica politica, basandosi su informazioni non verificate, e di offrire una visione pregiudiziale dell’azione del Governo”. Lo dice il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Avs sul disegno di legge sulla caccia. “Il ministero ha agito su precisa indicazione di numerosi consigli comunali, di cinque Consigli regionali, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, in particolare, sulla base di un atto di indirizzo del Parlamento italiano che, nella scorsa legislatura, ha approvato una relazione che impegnava il Governo in modo esplicito a rivedere il quadro normativo a partire dalla legge n. 157 del 1992 – sottolinea -. Si tratta ‘dell’affare assegnato sui danni causati all’agricoltura dall’eccessiva presenza della fauna selvatica’ atto n. 337, esaminato dalla commissione Agricoltura del Senato della Repubblica. L’atto approvato dagli organi parlamentari competenti senza alcun voto contrario, era composto da 21 indicazioni puntuali, molte delle quali sono state recepite nel testo del disegno di legge. Per completezza di informazione – continua -, sulla base dei medesimi indirizzi, l’allora Ministro Patuanelli diede parere favorevole a 15 dei 21 punti, rimettendosi al parere della Commissione per i restanti 6, che vennero interamente approvati, lo ripeto, senza alcun voto contrario”. (Segue)