I dati sui carburanti diffusi oggi dal Ministero dell’Ambiente confermano il totale disallineamento tra prezzi di benzina e gasolio e quotazioni petrolifere, con i listini alla pompa che, al netto dell’aumento delle accise, non scendono quanto dovrebbero. Lo afferma Assoutenti, che chiede un intervento urgente del Governo.
“Sulla formazione del prezzo della benzina ai distributori si annidano stranezze che, come per il gas, indicano la presenza di fenomeni speculativi che mantengono alti i listini alla pompa – spiega il presidente Furio Truzzi –. Archiviato l’aumento delle accise scattato l’1 gennaio, nei giorni seguenti i prezzi di benzina e gasolio, al netto della componente fiscale, avrebbero dovuto seguire l’andamento del petrolio e scendere, ma al contrario sono saliti”.
“A tale situazione si aggiunge una tassazione abnorme, che porta l’Italia al primo posto in Europa per le imposte sul gasolio, fattore di cui il governo deve dare conto ai cittadini – prosegue Truzzi – In attesa dei rilievi di magistratura e Guardia di Finanza, chiediamo oggi alla Premier Meloni di attivare una moral suasion sulle società petrolifere operanti in Italia, affinché sia azzerato qualsiasi disallineamento tra quotazioni petrolifere e prezzi di benzina e gasolio alla pompa”.