“La direttiva sull’efficientamento energetico delle abitazioni rischia di diventare una tassa patrimoniale per gli italiani”. Lo dice la premier, Giorgia Meloni, in fase di replica, in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23-24 marzo. “Alla nostra domanda se ci sono fondi europei per questo tema, ci hanno risposto ‘forse dal 2028’ – spiega -. Peccato che i primi adempimenti debbano essere portati a termine entro il 2027, quindi gli italiani non potranno efficientare le proprie case ‘gratuitamente’, ma dovranno pagarsele da soli, in una situazione già difficile”. Meloni, però, specifica: “Determinati obiettivi sono condivisi dal governo, ma lo scopo va perseguito con una sostenibilità di fondo, sia sociale che economica”.