La Bce sta fissando scadenze scaglionate affinché le banche soddisfino progressivamente tutte le aspettative di vigilanza che ha definito nella sua Guida sui rischi climatici e ambientali nel 2020. La Bce ha fissato delle scadenze specifiche per le istituzioni per raggiungere il pieno allineamento con le sue aspettative entro la fine del 2024. Anche se possono esserci eccezioni in singoli casi, la Bce ha comunicato la sua aspettativa alle banche di raggiungere, come minimo, le seguenti tappe. In una prima fase, la Bce si aspetta che le banche classifichino adeguatamente i rischi climatici e ambientali e che effettuino una valutazione completa del loro impatto sulle attività bancarie al più tardi entro marzo 2023. In una seconda fase, e al più tardi entro la fine del 2023, la BCE si aspetta che le banche includano i rischi climatici e ambientali nella loro governance, strategia e gestione del rischio. Alcune banche hanno già iniziato a pianificare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e ad impegnarsi con i propri clienti. Tuttavia, nella maggior parte delle banche prevale ancora un approccio attendista. Ad esempio, le banche non fissano obiettivi intermedi o limiti all’assunzione di rischi in vista dell’adempimento degli impegni strategici a lungo termine, oppure li fissano in modo tale che l’impatto immediato sull’attività della banca sia trascurabile. In una fase finale, entro la fine del 2024 le banche dovranno soddisfare tutte le restanti aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali delineate nel 2020, compresa la piena integrazione nel processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale interna (ICAAP) e negli stress test.
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