“È verosimile che il 2023 e 2024 siano stati i più caldi degli ultimi centomila anni, si tratta di una situazione senza precedenti da quando l’uomo è comparso su questo pianeta”. Così Carlo Buontempo, direttore di C3S, il Copernicus climate change service, uno dei sei servizi tematici del programma satellitare europeo. Come riporta Il Sole 24 Ore, il record del 2024 è destinato a non rimanere un caso isolato: “È molto plausibile – dice Buontempo – che in uno dei prossimi tre-cinque anni la temperatura la superi nuovamente. In base alle nostre simulazioni – aggiunge – se continuasse ad aumentare a questo ritmo è ragionevole pensare che alla fine di questo decennio la media sui 20 anni sarà sopra gli 1,5 gradi”. Buontempo aggiunge: “In Italia e nel contesto del Mediterraneo in generale vediamo una serie di criticità che sono state evidenziate anche nell’ultimo rapporto dell’Ipcc: da una parte l’aumento della siccità e dall’altro precipitazioni sempre più intense”. Anche l’assottigliamento dei ghiacciai alpini è un dato da considerare: “Per dare un’idea dell’emergenza, basti pensare che ormai l’unità di misura che utilizziamo non sono più i metri ma i chilometri cubici”.