“Il rapporto ‘Stato del Clima in Europa 2022’ a cura di Wmo Copernicus, segnala che nel 2022 la temperatura media in Europa è stata di 2,3 gradi sopra i livelli pre-industriali. Sostanzialmente dal 1980 l’Europa si è riscaldata il doppio della media globale. Una notizia certamente poco incoraggiante ma che invita tutti i Paesi membri ad adottare strategie ambientali rivolte a ridurre l’emissione di CO2″. Lo dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani, Segretario della Commissione Ambiente alla Camera. “L’Accordo di Parigi, il quale prevede che il riscaldamento globale rimanga sotto i 2 gradi dai livelli pre-industriali ed entro 1,5 gradi, non ha conseguito l’obiettivo che si era prefissato -prosegue -. Se è vero che il pianeta ha dei cicli naturali e quindi delle trasformazioni, è anche vero che l’azione dell’uomo contribuisce al fenomeno del surriscaldamento climatico. Il Green Deal europeo, il pacchetto di misure per avviare la transizione verde, è già realtà. Tuttavia, per arrivare entro al 2050 alla neutralità climatica in Europa occorrono piani strategici a lungo termine con investimenti in innovazione e rigenerazione urbana, perché dalle grandi città e dalle zone industriali parte l’inquinamento maggiore. Risulta sempre più necessario e stringente che la Comunità Europea, a fianco alla programmazione, stanzi importanti risorse economiche, anche con indebitamento comune, per poter conseguire rapidamente gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. La transizione energetica, l’efficientamento energetico, la protezione del territorio dai fenomeni sempre più distruttivi vanno accompagnati non solo dalla consapevolezza del cambiamento climatico, ma soprattutto da importanti investimenti”.