“I dati scientifici parlano chiaro: abbiamo gli strumenti per contenere il riscaldamento globale. Ma dobbiamo agire in fretta”. Così Elisa Palazzi, docente di Fisica del clima all’Università di Torino e divulgatrice. In una intervista a la Stampa spiega che “questo G7, come le Cop, è un evento di grande complessità. È necessario mettere da parte gli impegni generici e tracciare una road map concreta per la transizione energetica. Forse sarebbe più utile che il G7 non fosse blindato, ma coinvolgesse di più le persone, ormai impegnate su questi temi”. Per Palazzi il G7 sarà un successo se “verranno approvate azioni specifiche per l’allontanamento dalle fonti fossili come il carbone. Poi serviranno leggi dei diversi Paesi. La decarbonizzazione è l’unica strada: oggi l’80% delle emissioni inquinanti proviene dalla produzione di energia da fonti fossili, che in Italia producono i due terzi dell’energia elettrica”. Infine conclude: “Sono ottimista perché guardare i dati scientifici non fa deprimere: ci mostrano che le possibilità per cambiare ci sono. Ma bisogna agire in fretta e non frenare i cambiamenti. Vedere che il pericolo viene sottovalutato mi dà fastidio. Così come mi fanno infuriare la falsa informazione e il negazionismo, che sono molto pericolosi”.