“Io evito sempre la polemica e cerco di costruire delle soluzioni, proprio come metodo di lavoro. Quindi sul fondo di sviluppo e coesione, i numeri parlano chiaro e dimostrano che l’intero sistema Paese” è coinvolto. “La riforma riguarda l’amministrazione centrale, le amministrazioni regionali, quelle locali. I fondi di sviluppo e coesione prima vedevano l’assegnazione di un finanziamento senza poi verificarne l’attuazione. Ora è stato invertito quel meccanismo attraverso l’accordo di coesione, che prevede un’intesa – per quanto riguarda i programmi regionali – fra il governo e le regioni che si sviluppa sulla base di una proposta” di queste ultime. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione, Sud e Pnrr, Raffaele Fitto, a Napoli, dove si trova per partecipare al convegno ‘Agenda Sud 2030’ organizzato dalla Fondazione Merita. All’evento partecipa anche il governatore campano, Vincenzo De Luca, che nei mesi scorsi ha presentato un esposto-denuncia contro lo stesso Fitto, per chiedere lo sblocco proprio dei Fondi Fsc. “Il governo – ha aggiunto il ministro – verifica lo stato dell’arte della programmazione 2014-2020 e, nell’individuare nuovi interventi, verifica anche la compatibilità tra tutte le amministrazioni centrali, la validità di questo tipo di interventi e la coerenza con gli altri programmi”. Al momento, ha ricordato Fitto, “abbiamo sottoscritto 17 intese con 17 Regioni e siamo al lavoro per definire quelle con le altre, con un’interlocuzione che il governo porta avanti senza difficoltà, nello stesso modo con tutte”.