A giugno 2022 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un forte aumento congiunturale per le importazioni (+8,6%) e una lieve flessione per le esportazioni (-1,5%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta soprattutto al calo delle vendite di beni strumentali (-6,3%); risultano in calo anche le esportazioni di beni intermedi e beni di consumo durevoli (per entrambi, -1,7%), mentre aumentano, con intensità molto diverse, quelle di energia (+16,2%) e beni di consumo non durevoli (+0,4%). Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è determinato principalmente dai maggiori acquisti di energia (+15,3%) e beni strumentali (+10,1%). Diminuiscono le importazioni di beni di consumo durevoli (-1,0%).
Il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2.815 milioni, a fronte di un avanzo di 4.802 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge i 9.080 milioni (era pari a 2.727 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, seppur ampio, si riduce: da 7.529 milioni per giugno 2021 a 6.265 milioni per giugno 2022. Così il deficit energetico si amplia e supera nei primi sei mesi dell’anno i 48 miliardi.