“L’aumento dell’inflazione effettiva e attesa è stato la causa iniziale del calo della fiducia dei consumatori rispetto al periodo precedente l’invasione (dell’Ucraina, ndr), seguito successivamente dagli effetti sempre più negativi dei maggiori costi di indebitamento accompagnati dal calo dei prezzi delle abitazioni … La successiva ripresa della fiducia dei consumatori è stata a sua volta sostenuta principalmente dal calo dell’inflazione effettiva e dalla minore inflazione attesa. Anche le aspettative di disoccupazione delle famiglie sono diminuite nel 2023, rispetto al 2022, ma al secondo trimestre del 2024 rimangono più elevate rispetto al quarto trimestre del 2021. Inoltre, l’inasprimento della politica monetaria ha contribuito a un aumento dei costi di indebitamento e a un calo dei prezzi delle abitazioni che, a partire dalla metà del 2022, hanno iniziato a influire negativamente sulla fiducia dei consumatori”. E’ quanto si legge nell’ultimo Bollettino della Bce.