“La crisi socio-ecologica che stiamo vivendo è un momento propizio per la conversione individuale e collettiva e per decisioni concrete che non possono più essere rimandate”. Lo ha detto il cardinale degretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, intervenendo alla Cop27 di Sharm el Sheikh.
“Il volto umano dell’emergenza climatica ci interpella profondamente. Abbiamo il dovere morale di agire concretamente per prevenire e rispondere agli impatti umanitari sempre più frequenti e gravi causati dai cambiamenti climatici. Il crescente fenomeno degli sfollati migranti è un segnale preoccupante. Anche quando non hanno accesso alla protezione internazionale, gli Stati non possono prescindere da soluzioni tangibili, anche nei settori dell’adattamento, della mitigazione e della resilienza. Laddove ciò non è possibile, è importante riconoscere la migrazione come forma di adattamento e aumentare la disponibilità e la flessibilità dei percorsi per la migrazione regolare”, ha aggiunto.