“Siamo la seconda economia mondiale, ma dobbiamo investire di più in ricerca e sviluppo, sfruttando i 35 mila miliardi di risparmi privati. Bisogna trattenere i talenti e dare loro risorse per innovare qui, non altrove”. Così Pascal Cagni, ex vice presidente di Apple ora a capo di Business France. In un colloquio con La Stampa spiega: “I dazi statunitensi sconvolgeranno l’economia globale e finiranno per danneggiare anche le imprese americane. È un peccato, perché la relazione commerciale transatlantica è relativamente equilibrata se si includono i servizi, dove l’Europa è in deficit. Nel 2024 il disavanzo Usa con l’Europa è stato di soli 50 miliardi su un volume totale di scambi di 1.684 miliardi di euro. Con l’aliquota al 15% sulla maggior parte dei beni, nonostante l’esenzione per l’aerospazio e pochi altri settori, l’avanzo commerciale dell’Ue è comunque crollato del 30% nel secondo trimestre 2025. La Francia, pur meno esposta della Germania, rischia perdite pesanti in comparti come vino e liquori che valgono 3,8 miliardi di export. Il compromesso con Washington può dare stabilità nel breve, ma deve diventare il punto di partenza per rafforzare la resilienza europea: semplificare la burocrazia, aumentare la competitività, accelerare gli accordi commerciali con India, Indonesia e Paesi del Golfo. L’obiettivo finale resta un’intesa equilibrata con gli Stati Uniti che tuteli gli interessi di lungo periodo dell’Europa”. Cagni dice ancora sull’Europa: ” Ha talenti, tecnologie e industrie di classe mondiale, come dimostrano le esportazioni verso gli Usa in automotive, sanità e aerospazio. È anche una straordinaria terra di investimenti: al Choose France Summit di quest’anno abbiamo raccolto 40 miliardi di euro di impegni e più di 50 nuovi progetti. Iniziative simili sono in corso in Germania e Regno Unito, a conferma dell’enorme potenziale di attrattività. L’Europa sta anche costruendo una risposta geopolitica: in difesa, spazio e materie prime critiche sta rafforzando la coordinazione e sviluppando strategie per mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento. Il lancio di una versione europea dell’Inflation Reduction Act (il Net Zero Industry Act da 250 miliardi di euro, ndr) va in questa direzione. Parigi spinge da anni per la sovranità europea, con il piano “France 2030″ che punta su Industria 4.0 e tecnologie emergenti. La Francia è oggi il Paese numero uno in Europa per attrazione degli investimenti, con il 20% di tutti i progetti di creazione di posti di lavoro”.