Dazi, Cavallari (Upb): Tensioni protezionistiche rischiano frenare commercio mondiale

“L’acuirsi di tensioni protezionistiche innescato dal nuovo corso dell’amministrazione statunitense rischia di frenare il commercio mondiale e accentuarne la frammentazione. L’aliquota implicita dei dazi effettivi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti è oggi superiore alla media registrata dal secondo dopoguerra di oltre 11 punti percentuali ed è solo di poco inferiore al picco raggiunto negli anni Trenta del secolo scorso. È cresciuto di riflesso il grado di restrizione tariffaria nell’intera economia mondiale”. Lo dice la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, nella relazione per il Rapporto annuale sulla politica di bilancio. “Si prefigura un’accelerazione del processo di riorientamento degli scambi internazionali – aggiunge -. La geografia di tali riconfigurazioni è resa incerta dalla inusitata estensione delle dispute commerciali alla quasi totalità dei partner degli Stati Uniti e dall’alea che circonda le reazioni degli attori coinvolti. Essa dipenderà dalla capacità di paesi e imprese di creare nuovi legami commerciali e rinsaldare relazioni consolidate, rimuovendo le barriere esterne e interne che frenano una più ampia circolazione di beni, servizi, capitali, persone e idee. La riorganizzazione delle filiere produttive nell’economia mondiale dovrà trovare un equilibrio tra le esigenze di garantire sicurezza negli approvvigionamenti strategici e dominio delle tecnologie di frontiera e la necessità di preservare l’efficienza produttiva e la capacità di innovazione”.