Mariano Costamagna è presidente di Confindustria Cuneo, che associa 1.210 imprese, con otre 57.000 addetti. La cosiddetta Baviera d’Italia, una provincia capace dal 2018 di aumentare del 62% l’export verso gli Stati Uniti: da 436 a 708 milioni l’anno, trema di fronte ai dazi al 15%: “Non è certo un motivo per festeggiare. Ci sono settori, penso a meccanica e agroalimentare, che si troveranno a operare verso gli Usa in un mercato più complesso, oltretutto già penalizzato dalla svalutazione del dollaro. Questo aumenterà la pressione sulle nostre imprese. L’unico risvolto positivo è che si è finalmente usciti dall’incertezza degli ultimi mesi: bisogna guardare avanti con coraggio, nella speranza di aprire presto nuovi mercati, a partire dal Mercosur”, dice in un’intervista a La Stampa. E ancora: “Il Cuneese è un territorio con un’economia forte e diversificata, paragonata a quella bavarese per capacità di export e manifattura. Ma questo non ci mette al riparo. Siamo esposti, laddove consideriamo gli Usa un mercato di sbocco, e l’impatto su questi settori si farà sentire. Superata la botta iniziale, le aziende più strutturate valuteranno l’ipotesi di aprire una succursale negli Stati Uniti, mentre quelle più orientate all’export lavoreranno su mercati alternativi”.