“Noi, gli Stati Uniti e tutto il mondo libero e democratico, abbiamo bisogno di un’Europa veramente unita e di una difesa europea più forte”. Così Jamie Dimon, ceo di JPMorganChase, da vent’anni a capo della più grande banca degli Stati Uniti e una delle più grandi al mondo per capitalizzazione di mercato. In una intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “Auspico un’Europa più unita e forte, un’Europa che, attraverso il completamento delle riforme, una maggiore deregolamentazione e processi decisionali rapidi ed efficaci adeguati ad un mondo in perenne cambiamento, possa continuare a crescere e ad innovare: sarà un bene innanzitutto per i cittadini europei, per le economie europee in tutti i Paesi dell’Ue”. E ancora: “Il presidente Trump non dovrebbe essere giudicato per ciò che dice, ma per ciò che fa. E se guardo alle azioni piuttosto che alle parole, vedo che Trump non ha lasciato la Nato e continua a fornire armi all’Ucraina, il che è molto importante: non penso che rinuncerà a trovare una soluzione all’Ucraina. Inoltre, le truppe statunitensi non hanno lasciato l’Europa, sono ancora qui! Il presidente Trump non è irragionevole quando dice che l’Europa dovrebbe fare la sua parte per difendersi, che l’Europa dovrebbe fornire equipaggiamenti migliori ai suoi eserciti, addestrare meglio le sue truppe, e produrre più attrezzature militari: dopotutto, la Russia non è un vicino degli Stati Uniti, è un Paese confinante degli Stati europei. Mettiamola così: Trump ha suonato la ‘wake up call’ (la sveglia) per l’Europa: se l’Ue non si organizza e non agisce rapidamente, rischia di indebolirsi troppo e compromettere la sua solidità nei prossimo futuro”.