“L’impatto delle tariffe sull’economia americana non si sentirà prima della fine dell’estate”. Così Steven Suranovic, economista della George Washington University, intervistato da La Stampa. “Il vero impatto lo si misurerà più tardi. Teniamo conto delle scorte fatte da alcune società, di spedizioni arrivate prima che si innescasse la questione dei dazi. Molte società inoltre cercano di tenere i prezzi bassi confidando che i dazi siano temporanei. Privilegiano il mantenimento delle quote di mercato – a costo di generare qualche perdita – sperando di recuperare in futuro. Poi ci sono i grandi distributori, penso a Walmart, che pagano pegno su alcuni prodotti ma compensano su altri. Il ciclo economico non è ancora quindi sotto l’effetto tariffario anche se è vicino a sentirne il peso. E così l’inflazione. Ma non dimentichiamo che comunque le tariffe ci sono già e sono alte, in America si aggiravano attorno al 3%, ora siamo comunque al 10%”.