“Ha ragione Ursula von der Leyen quando dice che è impossibile raggiungere un accordo sui dazi entro la scadenza del 9 luglio. Ma Donald Trump ha bisogno di qualsiasi pre-accordo, di un’intesa sui principi o anche meno, per quanto generica possa essere, per poterla sbandierare come un suo successo al telegiornale della sera. D’altronde tutti sono convinti, e lui per primo, che il giorno dopo potrà infrangere qualsiasi impegno com’è suo costume”. Così Robert Wescott, economista di lungo corso con un PhD nel 1983 alla Penn University. In un colloquio con Repubblica spiega: “Non è chiaro cosa abbia spinto Trump a dichiarare guerra commerciale al mondo o a sfasciare la globalizzazione e le istituzioni internazionali, ma una cosa l’abbiamo capita: a lui piace la confusione, generare il panico così che tutti tremino aspettando la sua prossima mossa, in nome di una dottrina che è inutile definire neocon o chissà come perché è solo una palla da demolizione che rotea impazzita per il pianeta”.