Brad Setser è stato consigliere sul commercio nell’amministrazione di Joe Biden, mentre in quella di Barack Obama era consigliere della Casa Bianca ed è stato al Tesoro sui temi internazionali.
“Credo che sia stato saggio aspettare fino al 9 luglio. C’era il rischio che una ritorsione limitata non avesse impatto, irritando però Donald Trump e portandolo ad anticipare i dazi ‘reciproci’ al 20% o al 50%. Poi se al 9 luglio non ci sono progressi e gli Stati Uniti espandono i dazi settoriali o passano al 50% minacciato su tutto, credo diventi imperativo. L’Europa deciderà che non può che varare ritorsioni. Dovrà valutare bene i dazi settoriali di Trump, perché sull’economia europea possono avere un impatto molto maggiore rispetto a una tariffa di base al 10%”. Così Brad Setser è stato consigliere sul commercio nell’amministrazione di Joe Biden, mentre in quella di Barack Obama era consigliere della Casa Bianca ed è stato al Tesoro sui temi internazionali. In una intervista a Il Corriere della Sera aggiunge: “L’Europa è in una posizione difficile perché la competenza sul commercio è della Commissione, ma Trump vuole un negoziato più ampio. Non mi pare ci sia chiarezza da parte americana se si è davvero pronti a scambiare un approccio più aperto sul commercio, per esempio, con maggiori impegni europei sulla difesa. In genere la parte americana pensa che l’Europa debba fare di più sulla difesa e affrontare i suoi comportamenti sleali sugli scambi”. E ancora: “Credo che il suggerimento di Giorgia Meloni di far incontrare Trump e i leader dei Paesi europei importanti sia costruttivo. I colloqui con la Commissione sono difficili perché i negoziatori americani non hanno il potere di impegnare il presidente. Decide lui. E lui non considera la presidente della Commissione Ursula von der Leyen una propria pari. Per lui suoi pari sono i leader dei principali Paesi. Potrebbero parlarne nei prossimi giorni al vertice Nato in Olanda o al G7 in Canada”.