“L’incertezza causata dalla politica commerciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump rappresenta un peso significativo per l’economia globale e dovrebbe essere eliminata il più rapidamente possibile, per il bene di tutti”. Lo ha affermato l’economista capo del Fondo monetario internazionale (Fmi) in un’intervista all’Afp. “I dazi doganali pesano sulla crescita globale, ma pesa anche l’incertezza sulla politica commerciale futura, tra una settimana, un mese o sei mesi”, ha insistito Pierre-Olivier Gourinchas a margine delle riunioni primaverili del Fmi a Washington. Nel suo World Economic Outlook pubblicato oggi, il Fondo ha rivisto al ribasso le stime di crescita globale e per la maggior parte delle economie. E proprio in ragione dei dazi Usa. Oltre a un’imposta minima del 10% sulla maggior parte dei prodotti che entrano negli Stati Uniti, Trump ha imposto un’imposta del 145% su quelli provenienti dalla Cina, in aggiunta alle tasse esistenti prima del suo mandato, e del 25% su vari settori di attività considerati “essenziali per la sicurezza nazionale”. Il risultato, secondo Gourinchas è che le multinazionali “ora non sanno dove reperire le forniture, in quali mercati espandersi. Tutto è in sospeso. Riportare stabilità, chiarezza e prevedibilità al sistema commerciale è della massima importanza”, ha insistito l’economista capo del Fmi. Soprattutto perché il rallentamento economico potrebbe portare a tensioni interne, “in particolare nei paesi con un margine di manovra fiscale limitato”.
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