“I dazi imposti da Donald Trump peseranno sull’economia mondiale e ne causeranno il rallentamento quest’anno, senza però farla precipitare in recessione”. Lo ha spiegato la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, nel suo tradizionale discorso di apertura in vista delle riunioni primaverili del Fmi e della Banca Mondiale. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto dazi pari ad almeno il 10% su tutti i beni in entrata negli Stati Uniti, a partire dal 5 aprile, e fino al 145% sui beni cinesi, oltre alle tasse già in vigore prima del suo ritorno alla Casa Bianca. “Nel complesso, i recenti aumenti tariffari, le pause, le escalation e le esenzioni dimostrano chiaramente che il tasso effettivo negli Stati Uniti è salito a livelli mai visti da molto tempo”, ha sottolineato Georgieva. Diversi studi stimano che i dazi doganali applicati oggi negli Stati Uniti si aggirino intorno al 20%, tenendo conto delle ultime esenzioni annunciate venerdì sui semiconduttori e sui prodotti elettronici, un livello che non veniva raggiunto da quasi un secolo. In particolare, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sono aumentate, con le due potenze mondiali che si scambiano colpi: Pechino ora impone dazi del 125% sui prodotti americani in risposta ai dazi imposti da Washington.
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(AFP)