Prodotti industriali per un valore di 65,764 miliardi di euro e prodotti agroalimentari per 6,352 miliardi di euro. Per un totale di 72,116 miliardi di euro. Sono i beni che si trovano nella lista di controdazi che la Commissione europea ha presentato ai Paesi membri. L’elenco iniziale della Commissione europea colpiva un totale di 95 miliardi, ma esce ora ridimensionato dalla consultazione pubblica con le parti interessate dell’Ue, chiusa lo scorso 10 giugno, che ha fornito all’esecutivo Ue circa 550 contributi da parte delle parti interessate e anche dagli Stati membri. La lista, visionata da Gea, è di oltre 200 pagine e prevede di colpire aeromobili (per 10,8 miliardi di euro), macchinari (9,4 miliardi), automotive (7,9 miliardi), motori e componenti (1,7 miliardi). La Commissione ha messo nella lista le sostanze chimiche e materie plastiche (7,7 miliardi), i dispositivi e le apparecchiature mediche (7,6 miliardi), alluminio e acciaio (1,4 miliardi), combustibili energetici (coke, pellet di legno) per 1,4 miliardi. Nel capitolo agroalimentare si trovano frutta e verdura (1,9 miliardi), bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici, per 1,2 miliardi), prodotti provenienti da pesca e acquacoltura (per 500 milioni di euro) e anche le uova (per 21 milioni). Tra i prodotti ci sono anche il bourbon, la soia, la carne bovina e il pollame, prodotti in legno ma non ci sono i prodotti a scopo militare. “Le principali categorie di prodotti sono aeromobili, automobili e componenti per automobili, macchinari, prodotti chimici e materie plastiche, dispositivi e apparecchiature mediche, apparecchiature elettriche e altri prodotti industriali e agricoli”, si legge nell’introduzione. “I prodotti militari importati non saranno soggetti a dazi”, viene precisato. Per quanto riguarda le esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti, il valore totale degli scambi commerciali coperti da restrizioni all’esportazione ammonterebbe a circa 94,4 milioni di euro, di cui 63,8 milioni di euro riguardano le esportazioni di rifiuti e rottami ferrosi e circa 30,6 milioni di euro riguardano le esportazioni di rifiuti e rottami di alluminio.