“Ci aspettiamo un aumento dell’0,27% nell’indice dei prezzi al consumo core (al netto di energia e cibo, ndr) di marzo (contro il +0,3% atteso dal consenso), che corrisponderebbe a un tasso su base annua del 3,03% (contro il +3,0% atteso). Ci aspettiamo un aumento dell’0,08% nell’indice CPI generale (contro il +0,1% atteso), riflettendo un aumento dello 0,2% nei prezzi dei generi alimentari ma un forte calo dei prezzi dell’energia (-2,5%). La nostra previsione è coerente con un aumento dello 0,36% nell’indice CPI dei servizi core, escludendo l’affitto e l’affitto equivalente della casa di proprietà, e con un aumento dello 0,22% nell’indice core PCE di marzo”. E’ quanto emerge in una analisi di Goldman Sachs, in vista del dato sull’inflazione di domani.
“Evidenziamo tre tendenze chiave a livello di componenti che ci aspettiamo di vedere nel rapporto di questo mese. In primo luogo, ci aspettiamo una diminuzione dei prezzi delle auto usate dello 0,5%, riflettendo una diminuzione dei prezzi delle aste, e ci aspettiamo un aumento dello 0,1% nei prezzi delle auto nuove, riflettendo una diminuzione degli incentivi dei concessionari. In secondo luogo, ci aspettiamo un forte aumento nella categoria delle assicurazioni auto (+1,0%) basato su aumenti dei premi nel nostro dataset online. In terzo luogo, prevediamo una modesta pressione al rialzo derivante dai dazi imposti a febbraio su categorie che sono importate in misura sproporzionata dalla Cina, come le categorie di abbigliamento, ricreazione e comunicazione”, prosegue Goldman.
“Guardando avanti, ci aspettiamo un aumento dell’inflazione mensile a causa dell’escalation della politica tariffaria. A parte gli effetti dei dazi, ci aspettiamo che l’inflazione di base tenda ulteriormente a diminuire quest’anno, riflettendo il ridursi dei contributi dai settori automobilistico, del noleggio abitazioni e del mercato del lavoro, che è parzialmente compensato dall’inflazione di recupero nel settore sanitario. Prevediamo un’inflazione core CPI su base annua del +3,7% e un’inflazione core PCE del +3,5% a dicembre 2025”, conclude Goldman.