“Con tutta questa incertezza introdotta nel sistema da Trump moltissime imprese in tutto il mondo potrebbero frenare gli investimenti”. Così Emma Marcegaglia che guida il grande gruppo dell’acciaio di famiglia. Come riporta il Corriere della Sera, il primo atto del presidente americano è stato quello di aumentare i dazi dal 3% al 25% contro Messico e Canada, i Paesi con i quali lui stesso aveva firmato gli attuali accordi di libero scambio. Minaccia congelata per un mese, ma ancora una settimana più tardi sempre Messico e Canada si sono trovati alle prese con altri dazi al 25% contro tutto l’acciaio e l’alluminio in arrivo negli Stati Uniti. Quella mossa porterebbe ad un aumento dei costi su prodotti per decine di miliardi di dollari, usati in tutte le filiere americane.