Dazi, Marchesini (Confindustria): Complessità aggiuntiva per chi vive di export

L’inaugurazione di un stabilimento greenfield da parte del gruppo bolognese Marchesini, una multinazionale tascabile del packaging, ha fatto notizia. Nei giorni scorsi è stato infatti inaugurato un nuovo impianto a Barberino di Mugello in Toscana per la produzione di macchine per il lavaggio e la sterilizzazione di bottiglie. Il presidente Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confibndustria, spiega come mai è diventato così insolito che si allarghi la base produttiva: “Non sono l’unico. Di recente il gruppo Caiumi ha realizzato in Germania una bella acquisizione e anche il gruppo Nocivelli continua a crescere. Sono tanti gli imprenditori che continuano a fare il loro mestiere anche in una situazione più complessa nella quale si devono stringere i denti. Ma io sono ottimista per contratto”, dice nel colloquio con il Corriere L’Economia. Poi sui Dazi definiti una “complessità aggiuntiva per chi come noi vive di export”. Marchesini sottolinea: “È finita la globalizzazione come l’abbiamo conosciuta. Tutto è più fluido, non sappiamo per esempio quanto costeranno gli impianti una volta che saremo pronti per consegnarli. Ed è difficile chiudere gli ordini. Fortunatamente i nostri mercati di riferimento, farmaci e cosmetici, sono floridi”. Poi aggiunge sulla necessità di generare un cambiamento: “Politica industriale, produttività e salari sono tre lati dello stesso triangolo. Ne stiamo discutendo con i sindacati. Landini vuole gli aumenti direttamente nei contratti nazionali, ma noi siamo contrari a incrementi piatti. Si devono agganciare alla produttività. Non abbiamo pregiudiziali ma non siamo disponibili a meri aumenti tabellari”.