Dazi, Monti: Partita persa dalla Ue, campo da golf Canossa di Ursula

“Secondo me la partita sui dazi è persa, anche se è ancora aperta”. Così Mario Monti, ex primo ministro ed ex commissario europeo. In una intervista a La Stampa spiega: “Abbiamo il dovere di criticare sia la Commissione europea – e la sua presidente, che io tantissime volte ho sostenuto – sia i governi nazionali, alcuni in particolare”. Monti insiste: “Sarebbe bello che l’Europa potesse eliminare il diritto di veto in alcune materie, come la politica estera o quella fiscale. Allora sì che si farebbe valere. Ma se c’è un campo in cui gli Stati membri, tradizionalmente e giuridicamente, non dico siano assenti, ma lo sono molto meno che in altri, è quello del commercio internazionale. Sono due e mezzo i campi in cui, nel tempo, l’Unione ha fatto il balzo nella concessione di potere. Uno non è gestito dalla Commissione, ma dalla Banca centrale europea. L’altro e mezzo è invece gestito dalla Commissione: la politica della concorrenza e, ribadisco, il commercio internazionale, soprattutto la materia dei dazi. Da parte mia c’è una certa tristezza: abbiamo perso la possibilità di usare come si deve uno strumento di policy quasi federale”. E su von der Leyen: “Mi hanno spiegato che c’è un accordo politico, un po’ come quello che sul piovoso green della Scozia, in una nuova localizzazione di Canossa, una signora europea è andata a portare a un signore americano che era proprietario di quel terreno. Dunque l’Europa, il Giappone e il Canada non firmino quella cosa che non c’è ancora. Le democrazie liberali che si trovano a disagio ad accettare le sopraffazioni dovrebbero creare un’alleanza”.