“Una contrazione dell’economia c’è ma penso sia compensata da altri fattori. Penso ad esempio al boom negli investimenti sull’intelligenza artificiale, parliamo di centinaia di miliardi didollari: stanno costruendo data center ovunque, si tratta di enormi investimenti. Quindi penso che ci siano altri fattori in gioco che mascherano gli effetti negativi”. Lo dice James A. Robinson, premio Nobel per l’Economia nel 2024, parlando dell’effetto dazi sull’economia Usa. “Penso che quando diventerà evidente che i dazi sono troppo costosi, Trump smetterà semplicemente di usarli. Non credo che sia ideologicamente legato alle tariffe: gli piacciono perché gli danno discrezionalità come strumento politico. Ma se dovessero diventare troppo onerosi, potrà sempre dire ‘ho vinto, ho raggiunto gli obiettivi’ e passare ad altro”, aggiunge nel colloquio con Repubblica. Quanto all’Europa, “non parlerei di resa. È realpolitik :cerchi di gestire la situazione al meglio. L’Europa è debole: stagnazione economica negli ultimi 25 anni, divergenza dagli Usa, arretratezza tecnologica nell’AI. I veri problemi per la Ue sono interni. Il rapporto Draghi lo spiega bene: servono tra le altre cose un migliore accesso al credito e la riduzione dei costi energetici, troppo alti rispetto ai concorrenti. L’Europa si è cacciata da sola in questo pasticcio. Ma non sta facendo un pessimo lavoro”.