“Con la presidenza Trump possiamo aspettarci solo incertezza, vista l’attitudine a intervenire in modo improvviso e senza riflettere sulle conseguenze immediate sui mercati, e l’impatto più forte c’è stato proprio sugli Stati Uniti; è prevedibile nel breve periodo un rallentamento globale perché l’economia americana rappresenta il 25% di quella mondiale, ma il resto del sistema economico, dai Paesi emergenti all’Europa, è resiliente, quindi si può prevedere che le politiche di Trump avranno effetti importanti sulla crescita ma non catastrofici”. Così Michael Spence, premio Nobel per l’Economia 2001. Come riporta il Sole 24 Ore, Spence al Festival dell’Economia ha poi spiegato: “Trump può anche pensare che tutto sia negoziabile, ma persino lui non può ignorare i rischi sui mercati finanziari. Tant’è che prima ha annunciato il liberation day e poi dopo due giorni ha sospeso alcuni dazi perché il mercato obbligazionario era impazzito diventando quasi illiquido e questa sì che si configurerebbe come una catastrofe per il sistema finanziario. Ora siamo in una fase nella quale si parla di accordi bilaterali”.