Nel 2024 le imprese estere esportatrici verso gli Usa controllate da statunitensi rappresentano il 36,7% dell’export verso gli Stati Uniti del complesso delle imprese a controllo estero. L’analisi dei segmenti di imprese coi più elevati gradi di dipendenza dall’export verso gli Usa consente di individuare le imprese con rischi potenziali elevati a seguito delle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. A dirlo è il VII Rapporto dell’Osservatorio imprese estere (Oie) di Confindustria e Luiss, con la collaborazione scientifica di Istat, Liuc, Ice e Scuola Imt Alti Studi Lucca, dal titolo “Competitivita’ globale, innovazione locale.
Si tratta di segmenti limitati in termini di numerosità, ma rilevanti all’interno del complesso delle vendite di merci dall’Italia agli Stati Uniti realizzate dalle imprese estere, soprattutto in alcuni settori come l’industria delle bevande, la fabbricazione degli altri mezzi di trasporto, l’industria farmaceutica, la fabbricazione di autoveicoli. E’ quanto rileva il VII rapporto dell’Oie (osservatorio imprese estere) di Confindustria e Luiss. Complessivamente, la quota di export nazionale verso gli Stati Uniti si attesta al 10,3%. Nel triennio 2022-2024 il 43,6% delle imprese estere esportatrici mostra flussi di export verso gli Usa in quota superiore al valore medio (29,7%), ma inferiore a quella registrata per le multinazionali italiane (51,4%). Il valore dell’export verso gli Usa realizzato dalle imprese estere nel 2024 ammonta a 19,3 mld di euro, pari al 34,2% dei 56,4 mld complessivi.