Le scosse che colpiscono le catene di produzione globali rischiano di diventare “più frequenti” e i loro effetti “più persistenti”, ha dichiarato il presidente della Federal Reserve americana (Fed), Jerome Powell. “Potremmo entrare in un periodo caratterizzato da shock dell’offerta più frequenti e potenzialmente più duraturi – una sfida difficile da affrontare per l’economia e per le banche centrali”, ha affermato Powell in apertura di una conferenza presso la banca centrale statunitense.
L’offensiva protezionista del presidente Donald Trump, tornato alla Casa Bianca a gennaio, ha avuto l’effetto di un terremoto sul mondo degli affari, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Da allora, la Fed ha preferito lasciare invariati i tassi d’interesse, in attesa di valutare le conseguenze sull’economia americana e la risposta più appropriata. Questa posizione ha attirato critiche ripetute da parte di Donald Trump, che ritiene che la Fed dovrebbe abbassare i tassi d’interesse. Una tale mossa avrebbe il merito di dare una spinta a un’economia scossa dai dazi, riducendo il costo del credito per le imprese e i consumatori. Tuttavia, i responsabili della Fed hanno mostrato di essere principalmente concentrati sul rischio di sbandamenti dei prezzi.
(AFP)