“Rischiamo di bruciare tre miliardi, ma alla fine il prezzo da pagare per la guerra commerciale sarà ancora più alto”. Così il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. “Ora – dice a Repubblica – tocca all’Europa farsi sentire, ma bisogna evitare di rispondere ai dazi con altri dazi”. Prandini sottolinea: “Siamo preoccupati perché i dazi mettono a rischio un mercato che negli Stati Uniti vale 7,8 miliardi con una crescita del 17% nel 2024. Quest’anno puntavamo ai 9 miliardi e invece dovremo fare i conti con una regressione. Rischiamo di bruciare 3 miliardi, ma i danni potrebbero essere di più”. La spiegazione la fornisce lo stesso Prandini: “La stima riguarda solo le mancate vendite, ma poi ci potrebbe essere il deprezzamento dei prodotti e l’aumento dei costi di stoccaggio. Speriamo si possa ancora evitare questo scenario”. I prodotti più colpiti saranno “oltre ai formaggi, dal Parmigiano reggiano al Pecorino romano, anche il vino, l’olio extravergine di oliva, la pasta, i dolci, le passate e le confetture”. E ancora: “I dazi al 20% si aggiungeranno a una tassazione già esistente. La filiera più colpita sarà quella del lattiero-caseario, dove le tasse arriveranno al 35%. Gli americani pagheranno 6 euro di tasse su un chilo di Grana Padano invece degli attuali 2,4 euro. Rischiamo dipassare da un mercato di fascia media a uno di nicchia”.