“Questo flop in aula dimostra l’inconsistenza e inadeguatezza di una maggioranza attaccata con la colla, che per loro è la brama di potere”. Così Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, in una intervista a La Stampa dopo gli scossoni di ieri sul Def.
“Il tema è dove ci sta portando un governo fatto da tre destre messe insieme per sete di potere, senza una visione di Paese, che ieri si sono viste all’opera tra Camera e Senato. Mentre in un ramo del Parlamento la maggioranza andava sotto, cosa mai successa prima, sul Documento di economia, nell’altro ramo tentava in maniera disperata di appropriarsi di altre caselle istituzionali, per accaparrarsi posti di potere nei vari rami della giustizia tributaria e amministrativa. È inaccettabile questa prevaricazione istituzionale che non garantisce la parità di genere e i pesi delle opposizioni”, aggiunge Boccia. “Ma su quei tavoli si sono già indeboliti da soli, è un governo che sui principali dossier fa sponda con gli ultranazionalisti ungheresi o polacchi – prosegue Boccia parlando di Europa – . Quelli, che quando dobbiamo discutere degli interessi italiani, sono i primi a non voler allentare i vincoli, i più duri sull’austerity e sui migranti. E la cosa più desolante è la timidezza italiana sulla riforma del patto di stabilità, un nodo che ci vede giocare ai margini e di rimessa. E invece di strappare cose specifiche, ovvero intraprendere una battaglia per il debito e la difesa comune in Europa, siamo in un angolo e questa è la debolezza maggiore del governo Meloni. Per non parlare della propaganda di questa destra sul Mes, che non fa ratificare un Trattato al governo italiano”.